lunedì 18 novembre 2013

TEST SUI DISTURBI DELLO SPETTRO BIPOLARE


Come assegnare il punteggio
Ciascuno strumento dello spettro dell’umore è costituito da 161 domande che valutano la presenza o assenza delle caratteristiche di spettro per un periodo di almeno 3-5 giorni durante il corso della vita del paziente o nella settimana o nel mese precedenti la valutazione. Le domande sono organizzate in quattro domini (tre dei quali suddivisi in due sottodomini ciascuno). Vedi alla sezione "algoritmo" in questa pagina per la corretta assegnazione dei punteggi e la loro interpretazione.


Note: ogni item ha il punteggio di "0" (NO), "1" (SI).
Gli items correlati al deficit di funzionamento, e cioe' il 28, 57, 67, 80, 108, 131, 161 non vengono considerati al fine del punteggio. 
Items con risposte multiple hanno il punteggio di "1" se si e' risposto 'si' ad almeno una delle risposte.

(1) umore 
umore depressivo somma degli items 1 - 27
umore maniacale somma degli items 29 - 56

(2) energia 
energia depressiva somma degli items 58 - 66
energia maniacale somma degli items 68 - 79

(3) cognitività 
cognitività depressiva somma degli items 81 - 107
cognitività maniacale somma degli items 109 - 130

(4) ritmicità 
somma degli items 132 - 160

Punteggio Totale (somma dei punteggi nei singoli domini): range 0 - 153
Soglia Clinica del punteggio totale per ciascun strumento: nessuna determinata fino ad oggi. 
Per ciascuna delle quattro dimensioni valutate, confrontate la somma ottenuta con i valori di riferimento: ad es, energia depressiva, valore neutro 0 punti, valore di soglia depressiva netta, 9 punti, cioè tutti, valore medio, 4-5 punti, pari a un livello energetico piuttosto depresso ma non marcato.

Ulteriori informazioni sul test, potete reperirle 

sabato 2 novembre 2013

RELAZIONI COI BIPOLARI


I bipolari hanno una serie di relazioni tormentate, e spesso non riescono a chiuderne nessuna ma a continuare a tenerle in essere nel tempo. Sono persone che hanno difficoltà con la perdita, che tendono a non terminare mai le relazioni, a non chiuderle ma a scomparire. Non riescono ad avere un confronto costruttivo sulla relazione, non riescono a affrontare il dolore della separazione. 
Quindi come già detto scompaiono. 

Le relazioni con un bipolare sono complicate, complesse, dolorose. Il bipolare non ha vie di mezzo, transizioni. Una delle caratteristiche di questo tipo di persone è la noia: si annoiano spesso e facilmente della routine e delle cose. Bisogna essere poliedrici per intrattenere una persona bipolare per lungo tempo. Il bipolare si sente sempre incompreso perché l'incomprensione comincia da se stesso, lui non si capisce. Il bipolare è triste o allegro ma non sa perché; ti ama o non ti ama e non sa perché; è annoiato o meno ma non sa il perché. Il bipolare non si conosce.

Dal punto di vista relazionale per aiutare un bipolare bisogna, stimolare il contatto perché essi tendono ad isolarsi, mentre bisogna stabilire dei legami che li aiutino come andare a ballare, avere abbracci, baci, rapporti sessuali soddisfacenti, comprare un cane. Si parla di contatto perché hanno difficoltà a stabilire il contatto con altri esseri umani, un ottimo consiglio è che si comprino un cane. E' anche importante favorire relazioni e contatti con le persone, anche come aiuto prestato alle persone perchè il bipolare si deve occupare di altro che non sia se stesso e comincia automaticamente a migliorare. Tutto questo implica un lavoro personale che la persona deve essere disposta ad affrontare. Deve voler dedicarsi a questo lavoro terapeutico. Molti però preferiscono non ritenersi responsabili in prima persona della loro situazione, preferiscono sapere che la loro malattia è organica e che non c'è nulla da fare. La bipolarità non necessariamente è una infelicità. Paradossalmente i bipolari possono essere bravi terapeuti perché sono molto empatici molto comprensivi rispetto a ciò che succede agli altri. Grandi terapeuti del secolo passato come Freud e Jung erano bipolari . 
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

CHE COS'E' LA DISFORIA: LA DEPRESSIONE AGITATA


Il termine disforia viene utilizzato in psichiatria per indicare un'alterazione dell'umore in senso depressivo, accompagnato da agitazione e irritabilità. Potremmo dire una sorta di depressione agitata.
La disforia è presente sia nel disturbo bipolare che ne disturbo bordeline di personalità.
Nei soggetti borderline la disforia è stata interpretata come la risultante di un effetto svolto dall'organizzazione di personalità che, un po' come un prisma, filtra l'esperienza depressiva distorcendola. L'affetto disforico segnalerebbe una vera e propria resistenza della persona all'invasione di una più autentica tristezza, un tentativo di ribellarsi alla deriva depressiva.
Nei soggetti bipolari il termine è appropriato negli stati misti: quelle alterazioni dell'umore tipiche del disturbo bipolare caratterizzate da elementi contrapposti di entrambe le polarità. Secondo questa accezione il termine caratterizza un quadro clinico caratterizzato da flessione timica (umore depresso) associato a irritabilità, sensazioni di frustrazione, talvolta comportamenti aggressivi sia a livello fisico che verbale. 
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta


I DISTURBI AFFETTIVI STAGIONALI


I disturbi affettivi stagionali sono un tipo di depressione che si verifica nello stesso momento ogni anno. I sintomi iniziano in autunno e continuano nei mesi invernali, minando l'energia e facendo sentire lunatici. Meno spesso, il disturbo affettivo stagionale causa la depressione in primavera o all'inizio dell'estate.

Il trattamento per il disordine affettivo stagionale comprende la terapia della luce (fototerapia), psicoterapia e farmaci. Non conviene affatto ignorare questo problema.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi, i sintomi del disturbo affettivo stagionale compaiono durante il tardo autunno o in inverno per poi andare via durante i giorni più solari della primavera e dell'estate. Tuttavia, alcune persone con il modello opposto hanno sintomi che iniziano in primavera o in estate. In entrambi i casi, i sintomi possono iniziare miti e diventare più gravi con il procedere della stagione.

Autunno e inverno (depressione invernale)

L'insorgenza dei sintomi del disturbo affettivo stagionale includono:

Depressione
Disperazione
Ansia
Perdita di energia
Ritiro sociale
Dormire troppo
Perdita di interesse nelle attività che un tempo piacevano
Alterazioni dell'appetito, soprattutto una voglia di cibi ad alto contenuto di carboidrati
Aumento di peso
Difficoltà di concentrazione
Primavera ed estate (depressione estiva)

I sintomi comprendono :

Ansia
Disturbi del sonno (insonnia)
Irritabilità
Agitazione
Perdita di peso
Scarso appetito
Aumento del desiderio sessuale
Cambiamenti stagionali nel disturbo bipolare
In alcune persone con disturbo bipolare, la primavera e l'estate possono portare a sintomi di mania e ipomania. Segni e sintomi di inversione del disordine affettivo stagionale includono:

Umore persistentemente elevato
Iperattività
Agitazione
Entusiasmo sfrenato sproporzionato rispetto alla situazione
E 'normale avere qualche giorno dove ci si sente giù. Ma se ci si sente giù tutti i giorni consultare il medico. Ciò è particolarmente importante se si nota che il sonno e l'appetito sono cambiati o se ci si sente senza speranza, o estremamente depressi.

Cause

La causa specifica del disturbo affettivo stagionale rimane sconosciuta. E'probabile, come con molte condizioni di salute mentale, che la genetica, l'età e forse la composizione chimica naturale del corpo svolgano tutti un ruolo nello sviluppo della malattia. Alcuni fattori specifici che possono entrare in gioco e questi sono:

L'orologio biologico (ritmo circadiano). Il ridotto livello di luce solare in autunno e inverno può disturbare l'orologio interno del corpo, che consente di sapere quando si dovrebbe dormire o essere sveglii. Questa interruzione del ritmo circadiano può portare a sentimenti di depressione.
I livelli di serotonina. La serotonina, una sostanza chimica cerebrale (neurotrasmettitori) che influenza l'umore, potrebbe giocare un ruolo nel disturbo affettivo stagionale. Luce solare ridotta può causare un calo di serotonina ed innescare la depressione.
Livelli di melatonina. Il cambio di stagione possono disturbare l'equilibrio della melatonina, ormone naturale, che svolge un ruolo nel ritmo del sonno e l'umore.
Fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio del disturbo affettivo stagionale includono:

Essere di sesso femminile. Il disturbo affettivo stagionale è diagnosticato più spesso nelle donne che negli uomini, ma gli uomini possono avere sintomi che sono più gravi.
Storia di famiglia. Come per altri tipi di depressione, anche il disturbo affettivo stagionale pare si trasmetta bene all'interno delle famiglie
Avere la depressione clinica o disturbo bipolare. I sintomi della depressione possono peggiorare stagionalmente se si dispone di una di queste condizioni.

Complicazioni

Bisogna prendere segni e sintomi del disturbo affettivo stagionale sul serio. Come con altri tipi di depressione, il disturbo affettivo stagionale può peggiorare e portare a problemi, se non è trattato.

Questi possono includere:

Pensieri o comportamenti lesivi
Ritiro sociale
Problemi a scuola o al lavoro
Abuso di sostanze
Il trattamento può aiutare a prevenire le complicanze, soprattutto se il disturbo affettivo stagionale è diagnosticato e trattato prima che i sintomi peggiorino.

Diagnosi

Per essere diagnosticati con disturbo affettivo stagionale, è necessario soddisfare i criteri enunciati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). Questo manuale è pubblicato dalla American Psychiatric Association ed è utilizzato da professionisti della salute mentale per diagnosticare disturbi mentali.

I seguenti criteri devono essere soddisfatti per una diagnosi di disturbo affettivo stagionale:

Avere sperimentato la depressione e altri sintomi per almeno due anni consecutivi, nel corso della stessa stagione ogni anno.
I periodi di depressione sono stati seguiti da periodi senza depressione.
Non ci sono altre spiegazioni per il mutamento di umore o comportamento.
Trattamenti e cure

Il trattamento per i disturbi affettivi stagionali può includere la terapia della luce, i farmaci e la psicoterapia. Se si dispone di disturbo bipolare, il medico deve stare attento quando prescrive la terapia della luce o un antidepressivo. Entrambi i trattamenti possono potenzialmente determinare un episodio maniacale.

Terapia della luce

Nella terapia della luce, detta anche la fototerapia, si sta seduti a pochi metri da una luce intensa. La terapia della luce imita la luce esterna e sembra causare un cambiamento nella chimica del cervello collegate all'umore.

La terapia della luce è uno dei trattamenti di prima linea per il disturbo affettivo stagionale. Si inizia in genere con un lavoro in due-quattro giorni e causa pochi effetti collaterali. La ricerca sulla terapia della luce è limitata, ma sembra essere efficace per la maggior parte delle persone.

Farmaci

Alcune persone con disturbo affettivo stagionale beneficiano dal trattamento antidepressivo, soprattutto se i sintomi sono gravi.

Il medico può raccomandare di iniziare il trattamento con un antidepressivo prima che i sintomi inizino tipicamente ogni anno. 

Psicoterapia

La psicoterapia è un'altra opzione per il trattamento di disturbo affettivo stagionale. La psicoterapia può aiutare a identificare e modificare i pensieri negativi e comportamenti che possono far sentire peggio. Si possono anche imparare modi sani per far fronte ai disturbi affettivi stagionali e gestire lo stress.

Rimedi casalinghi

Se i sintomi della depressione stagionale sono gravi, potrebbe essere necessario assumere farmaci, terapia della luce o altri trattamenti per la gestione disturbo affettivo stagionale. Tuttavia, ci sono alcune misure che possono aiutare. 

Provare quanto segue:

Rendere il vostro ambiente più solare e più luminoso. Sedersi più vicino a finestre luminose, in casa o in ufficio.
Uscire. Anche nelle giornate fredde o nuvolose, luce esterna può aiutare.
Allenarsi. L'esercizio fisico può aiuta ad alleviare lo stress e l'ansia.
Medicina alternativa

Diversi rimedi erboristici, integratori e tecniche mente-corpo sono comunemente utilizzati per alleviare i sintomi della depressione. Non è chiaro come questi trattamenti siano efficaci per il disturbo affettivo stagionale. Alcuni trattamenti alternativi non possono essere sicuri se si dispone di altre condizioni di salute.

Supplementi usati per trattare la depressione includono:

Erba di San Giovanni. Questa erba è stata tradizionalmente usata per trattare una varietà di problemi, tra cui la depressione. Può essere utile se si dispone di depressione lieve o moderata.
SAMe. Si tratta di una forma sintetica di una sostanza chimica che si verifica naturalmente nel corpo.
Melatonina. Questo ormone naturale aiuta a regolare l'umore. Un cambiamento nella stagione può cambiare il livello di melatonina nel corpo.
Omega-3 acidi grassi. integratori di Omega-3 acidi grassi possono aiutare ad alleviare i sintomi della depressione e avere benefici per la salute.
Mente-corpo terapie che possono aiutare ad alleviare i sintomi della depressione includono:

Agopuntura
Yoga
Meditazione
L'immaginazione guidata
Massoterapia
Prevenzione

Non esiste un modo conosciuto per prevenire lo sviluppo del disturbo affettivo stagionale. Alcune persone trovano utile iniziare il trattamento prima che i sintomi normalmente inizino in autunno o in inverno, per poi continuare il trattamento fino a che i sintomi scompaiono. Se si riesce a ottenere il controllo dei sintomi prima che peggiorino, potrebbe essere possibile annientare questo disturbo.



IL BIPOLARE E/O L'AMBIVALENTE AFFETTIVO NON SI SEPARA, NON LASCIA MA SCOMPARE


I bipolari, ma anche soggetti normali con tratti di ambivalenza affettiva, hanno una serie di relazioni travagliate, con difficoltà a chiuderle e tendenza a tenerle in piedi nel tempo. Sono persone che hanno difficoltà col processo di perdita dell’altro, che tendono a non terminare mai le relazioni, a non chiuderle ma a scomparire. Non riescono ad avere un confronto costruttivo sulla relazione, non riescono a affrontare il dolore della separazione e l’angoscia abbandonica. 

Quindi come già detto scompaiono letteralmente gettando nel panico chi è al loro fianco.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

QUAL'E' LA DIFFERENZA FRA UN UMORE TROPPO VARIABILE ED IL DISTURBO BIPOLARE


La differenza fra un un umore troppo variabile ed il disturbo bipolare è paragonabile a quella differenza che intercorre fra fasi di tristezza e allegria nell'umore variabile e fasi di depressione e maniacalità nel disturbo bipolare. 
Nell'umore troppo variabile queste fasi non interferiscono più di tanto nei vari aspetti della vita della persona mentre nel disturbo bipolare le fasi interferiscono pesantemente arrivando anche a condizionare scelte di vita importanti. Conseguentemente anche le conseguenze sulla vita del soggetto sono molto più pesanti nelle fasi di un disturbo bipolare e tendono a durare maggiormente nel tempo. 
Inoltre il viraggio di fase nell'umore troppo variabile è maggiormente influenzato da fattori ambientali mentre nel disturbo bipolare i fattori ambientali sono un pretesto perchè l'umore viri.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta 

I BIPOLARI E/O GLI AMBIVALENTI AFFETTIVI SPESSO NELLA COPPIA SCOMPAIONO, CREANO CONFLITTO O TRADISCONO


I soggetti bipolari, ma anche gli ambivalenti affettivi, spesso hanno difficoltà a stare per lungo tempo in una relazione tranquilla e serena. 
La loro instabilità li porta spesso a rifiutare ogni tipo di stabilità compresa quella affettiva e sentimentale. Quando sentono di dover sfuggire alla stabilità di coppia o scompaiono o creano conflitto o tradiscono, tutto al fine di rendere instabile ciò che è stabile, in linea col loro umore. 
In particolare la fuga nel tradimento rappresenta per loro un modo di cercare altrove un instabilità affettiva che non riescono a trovare nella relazione ufficiale. 
Purtroppo il cercare e trovare instabilità relazionale conduce nel circolo vizioso di alimentarla ulteriormente.
Tutto ciò non significa che tutti i bipolari e/o ambivalenti affettivi scompaiono, sono litigiosi o tradiscono ma la percentuale di quelli che lo fanno o potenzialmente potrebbero farlo è maggior rispetto a soggetti normali . Una psicoterapia può aiutarli a prendere consapevolezza di questa loro modalità relazionale ed a cercare di superarla. 
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

DODICI MODI PER INCREMENTARE I LIVELLI DI SEROTONINA


SINDROME BIPOLARE E RELAZIONI SENTIMENTALI


Le persone umorali hanno tipicamente storie con ondate e risacche, in cui quel che prima sembrava la cresta dell'onda dopo è il detrito che scivola via verso il fondo. Un ciclo tipo fuoco e cenere, insomma. Le relazioni spesso cambiano, hanno battute di arresto o si raffreddano proprio perché l'umore cambia, viene meno il "mordente", che non era dato dal potere del partner, ma dal potere dell'umore. L'amore è umore, insomma, si potrebbe semplificare. In una canzone di Enrico Ruggeri questo cambiamento della prospettiva amorosa con il mutare dell'umore è riassunta in due semplici frasi contrapposte, nella variante di un ritornello. La canzone è "Speranza", e nel primo ritornello si dice "prenditi gioco di me ma dimmi che mi vuoi, come fossi la sola speranza che chiedi per te". La persona in fase eccitata si innamora, ma il suo amore ha sempre qualcosa di malinconico, come una consapevolezza della precarietà e della inconsistenza, e si capisce dal sarcasmo: l'amore è vissuto per gioco, ma non importa, è un gioco che appaga fin quando durerà la voglia e l'animo di sostenerlo. La persona euforica accetta anche la presa in giro, l'evidente mancanza di profondità o la presenza di interessi che non hanno a che fare con l'amore, ma in quella fase di appaga di questo, di essere voluto, desiderato, di crederci, anche per gioco. Questo capita specialmente in persone più adulte, o anziane: l'amore è fasullo ma lo si vive con traporto lo stesso, come se fosse vero, illudendosi di essere per qualcuno "la sola speranza" che chiede dalla vita. Quando l'umore si spenge, finiscono le smanie, gli ardori, e allora si richiede invece qualcuno che badi a noi, che si occupi di noi senza chiedere spiegazioni o pretendere prestazioni di nessun tipo. Allora il ritornello diventa "Prenditi cura di me, non dirmi che mi vuoi", come nella seconda parte della canzone. Prenditi gioco quando sono euforico, prenditi cura quando sono depresso. Così succede al bipolare, che purtroppo invece si ritrova ad essere abbandonato e trascurato da partner che effettivamente si sono "presi gioco" di lui o di lei. Peccato che non ci siano sempre due metà, una buona per l'euforia e l'altra buona per l'umore basso. Le relazioni amorose dei bipolari sono spesso cicli di illusione/delusione, in cui la persona soffre per la presa in giro che improvvisamente diventa "pesante", dopo essere stata un gioco che sembrava però più valido della realtà.

In queste circostanze la persona dovrebbe rivolgere questo sguardo a sé, lasciando perdere la visione dei suoi cambiamenti come provocati da fuori. A prendersi gioco di sé è stato innanzitutto un umore, che prima gioca al rilancio, poi al ribasso. Se errore c'era, il seme era nella fortuna, e non nella sfortuna. L'euforia contiene il presupposto della depressione, proprio per il suo giocare sulla realtà, il suo falsare le carte che poi non torneranno all'ultima mano.

AFFERMATE: LA COSA NON DURERA'


In ogni istante, potreste essere presi dallo scoraggiamento. Allora, ditevi immediatamente: «La cosa non durerà». Rifugiatevi da qualche parte in voi stessi, come se andaste in letargo, e restate là finché non ritroverete il soffio della vita. Lo scoraggiamento è come l’inverno, ma dopo l’inverno ritorna la primavera; a seconda delle annate, essa viene più o meno presto: talvolta viene molto tardi, ma finisce sempre per arrivare. Ecco perché non bisogna mai perdere completamente la speranza. Prima o poi, lo slancio e l’energia ritorneranno. Quanti hanno abbandonato la presa appena qualche istante prima che le forze della primavera risorgessero in loro! Ed è un peccato… Stavano finalmente per essere salvati, ma non hanno avvertito nulla di quel rinnovamento e si sono arresi. Dunque, quali che siano i vostri tormenti, non lasciate mai che il vostro cielo interiore si oscuri completamente. Ditevi: «Può darsi che non tutto sia perduto, aspettiamo ancora un po’». E a poco a poco l’oscurità incomincerà a dissiparsi e il freddo se ne andrà. 
Omraam Mikhael Aivanhov

DEPRESSIONE ANSIOSA E DEPRESSIONE AGITATA


In varia misura, la depressione ha sempre un certo grado di ansia, specialmente se la persona depressa è costretta, o spinta a occuparsi comunque di impegni o relazioni che non può evitare. A volte però l’ansia si accompagna ad un vero e proprio stato di eccitamento motorio. La persona non trova pace, ripete di “non sapere dove stare”, di “non saper dove andare”, passeggia avanti e indietro o ha bisogno di muoversi, di allontanarsi, per esempio girando in auto. Appare assorta in pensieri che sono di contenuto angoscioso ma sono rapidi, uno dietro l’altro, anche ripetitivi, e non lasciano in pace la persona, come punzecchiandolo e tenendolo sveglio. Il sonno è tipicamente interrotto, con insonnie attive, con la persona che cerca di distrarsi senza riuscirci, non riesce a concentrarsi su nessuna attività ma è smaniosa. La persona è coinvolta nei contenuti dei suoi pensieri, può sentire l’urgenza di trovare soluzioni, o di uscire da situazioni che gli provocano sofferenza, lamentandosi che non ci riesce e non riesce a concepire una via d’uscita. Ritiene che tutto dipenda dai problemi di quel momento, che i problemi di quel momento siano la chiave di lettura di tutta la sua vita, con un finale tragico e inevitabile. Il pensiero del suicidio è latente, ma soprattutto l’impulsività è aumentata, per cui la persona può compiere gesti autolesivi anche senza averli progettati o avere precise intenzioni.

A volte le persone con questo tipo di depressione cercano di stimolarsi in vario modo. E’ un quadro frequente negli abusatori di sostanze e di alcol, ma può trovarsi anche al di fuori di queste situazioni.

La persona può ad esempio ricercare rapporti sessuali, o mangiare voracemente in maniera disordinata, o cercare di calmarsi abusando di calmanti.

L’ansia è una condizione diversa dall’agitazione, perché la persona ansiosa tende a lamentarsi ed è angosciata, ma è più passiva. Chiede rassicurazione, cerca sicurezze dagli altri e evita gli impegni che gli aumentano l’ansia, ma di solito si muove poco, e se si “agita” lo fa “sul posto”.

La depressione ansiosa non si associa ad aggressività, cosa che accade invece nella depressione agitata. L’umore dell’agitato è irritabile, scattoso, non dominabile. Non è sensibile alla rassicurazione.

NELLE RELAZIONI IL BIPOLARE E' COME IL MARE


Mi sento un po' come il mare, abbastanza calma per intraprendere nuovi rapporti umani ma periodicamente in tempesta per allontanare tutti, per starmene da sola.
Alda Merini

venerdì 27 settembre 2013

L'UMORE CAMBIA LA PERCEZIONE DEGLI EVENTI ESTERNI E NON VICEVERSA


Nei soggetti bipolari, ma talvolta anche in soggetti normali, è l'umore che cambia facendo percepire in maniera diversa gli eventi esterni e non viceversa. Erroneamente si pensa che l'umore sia cambiato perchè è intervenuto un qualcosa di esterno che ha impattato su di esso ma non è così. In una fase di umore euforico un evento negativo può essere vissuto al pari di una puntura di spillo, mentre nella fase depressiva lo stesso evento viene vissuto come una colpo di pugnale che procura una ferita profonda. Prendere consapevolezza di ciò aiuta a non dare troppo rilievo ad eventi positivi e negativi in sé ma piuttosto a valutare in quale fase del proprio umore avvengano. 
Inoltre spesso un evento esterno sempre sia positivo che negativo non particolarmente significativo in condizioni d'umore normale (eutimia) è solo un pretesto perchè avvenga una variazione d'umore . 
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta


ACCETTARE IL DISTURBO BIPOLARE


Accettare di avere il disturbo bipolare significa, conseguentemente, anche accettare la terapia farmacologica e/o la psicoterapia. 
In mancanza di tale processo d'accettazione si rischia di effettuare la terapia solo in una situazione d'emergenza e d'interromperla nel momento in cui si sta meglio. In queste condizioni le terapie effettuate sono servite solo ad attenuare o a risolvere temporaneamente la sintomatologia. Tale considerazione vale per qualsiasi altra forma di disagio psicologico e/o psichiatrico. 
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

I PRINCIPALI SINTOMI DELLA FASE MANIACALE


LE VARIE TIPOLOGIE DI DISTURBO BIPOLARE


NELLE DONNE PREVALGONO LE FORME DEPRESSIVE, NEGLI UOMINI LE FORME MANIACALI


AMARE UNA BIPOLARE


quando incontri una ragazza..., le regali il tuo mondo, la tua vita, i tuoi sogni...la sposi...e vedi giorno per giorno la tua vita crescere come un albero...e ogni ramo che spunta è un motivo di gioia... poi all'improvviso inizi a vedere dei cambiamenti nella donna che ami...la vedi assente la vedi spenta non vuole fare nulla...e la gente ti dice che è un pò di depressione ...passerà...passerà...
.....si è vero passò....per lasciare il posto ad una crisi maniacale.......
non entro nel dettaglio per rispetto di lei...
il bipolarismo ci ha distrutto tutto ....compresi noi... ancora oggi dopo 4 anni sento ancora gli odori di quella clinica dove per un mese, quella che era la donna che per me era il centro dell'universo...è stata rinchiusa...
quando ho firmato i moduli per l'accettazione l'unica cosa che mi disse sorridendo fu "io non resto qui se ci son le sbarre alle finestre...", infatti c'erano i pannelli di plexiglass...
quanto dolore aggiunto al dolore...quanti sensi di colpa e soprattutto quanta incomprensione ho trovato nella nostra solitudine!!!
e io li...l'unico che capito che qualcosa di assurdo stava accadendo, andai dallo psichiatra e gli portai mia moglie...l'unico che tutti i giorni era li in clinica a vedere delle scene terribili...pur di starle accanto...
nel tempo ho conosciuto altre persone bipolari e il terrore che ancora ho oggi è che il mio telefono squilli e che qualcuno mi dica che lei l'ha fatta finita...come è successo con un amico che purtroppo aveva la stessa sindrome...
mi sto rendendo conto che non sto centrando quello che vorrei dire...in genere scrivo in modo molto diverso, ma credimi sto tremando...
non si può descrivere come si sta accanto ad una persona con questa malattia..avere accanto la persona che ami che ti guarda e con gli occhi ti chiede aiuto... e cerca di farti arrivare tutto l'amore che ha per te in uno sguardo, che mai laverai dalla tua memoria...e quello sguardo sarà l'ultima e l'unica cosa che ti resterà di lei nel tempo...anche se non morrà, non ti lascerà, non smetterà mai di amarti...ma non sarà più lei....
è bello filosofeggiare sull'amore...giri su internet cercando informazioni sul bipolarismo...leggi il libro di lizzie simon...che finalmente sono riuscito a leggere...cerchi risposte cerchi ...cerchi...cerchi... e cercherai per tutti i giorni della tua vita la risposta alla domanda che ti fai ogni volta che ti guardi allo specchio...."PERCHE'!?!?!?!?!"
sai la verità??? mi sento una merda!
sono consapevole che chi leggerà questo post penserà....a vedi dice dice e poi l'ha lasciata...
vedi amico mio...quando ami una persona e sai che non riuscirai MAI PIU' a guardarla come prima e che la tratterai male, incolpandola di una malattia che non ha cercato...ad un certo punto della tua vita deciderai di lasciarla, nella speranza che lei possa trovare qualcuno che l'accetti per com'è e non qualcuno che viva nel ricordo di ciò che era...
oggi è così...ha una persona accanto che vive con lei sapendo quello che ha...anche se non ha mi vissuto una crisi maniacale...
...l'ama più di me?...è più coraggioso di me?...è migliore di me?... forse si.
Ora ti saluto perchè non riesco più a scrivere e mi scuso con chiunque abbia questa patologia e si sia sentito preso in causa...
TESTIMONIANZA DAL WEB

GLI ITALIANI ED IL DISTURBO BIPOLARE


domenica 8 settembre 2013

NON PRENDERE NESSUNA DECISIONE QUANDO SI E' DEPRESSI O EUFORICI


Nelle fasi depressive o all'inverso euforiche del disturbo bipolare non prendere nessuna decisione importante per la propria vita come una separazione dal coniuge o dal partner, licenziarsi dal lavoro, cambiare casa e via dicendo. 
Una decisione del genere maturata in una delle due fasi potrebbe non essere autentica ma dettata solo dall'emotività della fase che si stà vivendo. Passata la fase depressiva ed euforica ci si potrebbe pentire della scelta effettuata. Non ci si può impedire di pensare e di essere tentati dall'effettuare una scelta, ma ci si può impedire di metterla in atto concretamente. 
Decisioni importanti per la propria vita vanno effettuate solo in condizioni di eutimia cioè di umore normale e stabile, con la giusta serenità.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

PSICOTERAPIA DEL SONNO


Nella psicoterapia del disturbo bipolare è importante intervenire sulla qualità e durata del sonno. 
Quest'ultimo è uno dei ritmi biologici disregolati per chi soffre di disturbo bipolare che passa da fasi di ipersonnia durate le fasi depressive a fasi d'insonnia nelle fasi maniacali o ipomaniacali o di euforia. 
Durante le fasi più o meno tranquille bisogna intervenire sull'igiene del sonno passando attraverso il rispetto degli orario serale in cui ci si reca a dormire ed all'orario di risveglio mattutino, non tralasciando tutta una serie di altri aspetti che possano favorire la qualità del sonno e la sua stabilizzazione come durata. 
Tutto questo concordando un vero e proprio piano terapeutico sul sonno col proprio psicoterapeuta. 
Riuscendo a stabilizzare il sonno si stabilizza anche il distrubo bipolare nelle sue due fasi opposte aiutando a prevenire ricadute
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

DEPRESSIONE E DISTURBO BIPOLARE SONO DIVERSI


Un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry e condotto dai ricercatori dell’Università di Pittsburgh dimostra come in realtà depressione e disturbo bipolare non solo siano due patologie diverse, ma presentano anche differenze a livello cerebrale.

A differenza della depressione, dove la persona si trova quasi sempre in uno stato di melanconia, il disturbo bipolare è caratterizzato da sbalzi d’umore eclatanti che vanno dall’umore più nero o depresso all’umore eccessivamente alterato, quasi esaltato, con facilità all’irritabilità.
Una delle maggiori difficoltà per chi soffre di questo disturbo è la diagnosi: spesso infatti non è identificato correttamente e confuso con la depressione.

Secondo le stime attuali, soltanto un paziente su cinque ottiene una diagnosi corretta, e prima di vedere riconosciuta questa malattia possono anche passare dieci anni.
Tra i diversi motivi per questa difficoltà di diagnosi gli esperti ritengono vi possa essere un difetto di comunicazione tra paziente e medico: per esempio, il paziente in fase “positiva” può considerare questa come normale e non riferire al medico l’alternarsi degli sbalzi d’umore e l’eccessiva esaltazione, o fase maniacale, vissuta in quel momento.

«Diagnosi precoci e più accurate possono fare un’enorme differenza per i pazienti e le loro famiglie, e possono anche salvare vite umane – spiega Jorge Almeida, professore di psichiatria e autore principale dello studio – Questo è un risultato molto promettente che mette in evidenza l’utilità delle neuroimaging per aiutare a identificare i marcatori biologici associati con le differenti condizioni di salute mentale».

Per il loro studio i ricercatori hanno reclutato 54 donne, di cui 18 con disturbo bipolare, 18 con depressione unipolare (o disturbo depressivo maggiore) e 18 sane che avrebbero fatto da gruppo di controllo.
Tutte le partecipanti sono poi state sottoposte a una serie di esami clinici, tra cui una nuova tecnica di imaging chiamata “Arterial Spin Labelling” che può misurare in modo non invasivo il flusso sanguigno nelle regioni del cervello associate con la depressione. Un altro metodo analitico chiamato “Pattern Recognition Analysis” ha permesso ai ricercatori di individualizzare differenze cerebrali per ogni singola persona.
Al termine dei test, i ricercatori hanno scoperto che la misurazione del flusso sanguigno è in grado di identificare con l’81% di accuratezza la presenza di depressione unipolare o la presenza di depressione bipolare.

«Questi risultati suggeriscono che noi potremo un giorno essere in grado di prevedere il comportamento bipolare futuro nei giovani adulti che non hanno mostrato alcun sintomo, il che garantisce un trattamento precoce e più accurato. I ricercatori dovranno ora testare queste nuove tecnologie in un campione più ampio e in uno studio multi-centrico», conclude il dottor Almeida.
fonte LA STAMPA

giovedì 29 agosto 2013

COINVOLGERE I FAMILIARI NELLA PSICOTERAPIA DEL DISTURBO BIPOLARE

Un intervento molto utile nel trattamento di quasi tutti i pazienti con disturbo bipolare è il coinvolgimento dei familiari. Nel contesto dell’IPRST (Psicoterapia Interpersonale e dei Ritmi Sociali ndr), questo coinvolgimento può essere limitato alla semplice educazione del familiare al disturbo bipolare,offrendo un supporto non specifico con la vostra comprensione delle difficoltà e delle sfide che incontra chi si prende cura di una persona in questa condizione. Oppure, il coinvolgimento della famiglia può essere qualcosa di molto più specifico e relativa alla specifica area problematica prescelta per l’intervento interpersonale. Nella nostra esperienza, l’educazione dei familiari che sanno poco del disturbo bipolare quando la persona entra per la prima volta in trattamento,  deve concentrarsi su un certo numero di aree specifiche. In primo luogo, è importante spiegare ai familiari in che cosa consiste una depressione maggiore, un episodio maniacale e come si arriva alla diagnosi del disturbo bipolare. In secondo luogo, è essenziale che i familiari e le altre persone importanti, arrivino a capire che nessuno “sceglie” di essere depresso e che i sintomi depressivi non sono un tentativo di manipolare un familiare, di fuggire o di sottrarsi alle responsabilità. D’altra parte, i pazienti bipolari talvolta “scelgono” di essere ipomaniacali. Questo è facilmente comprensibile se si considera il piacere associato alla stato ipomaniacale, in contrasto con la sofferenza della depressione. È importante, comunque, per i familiari capire che  la compromissione della facoltà di giudizio è una caratteristica essenziale della mania e, in alcuni casi, e dell’ipomania e può impedire ai pazienti che il loro umore o il loro comportamento sono fuori controllo. I familiari a volte possono svolgere un ruolo molto importante nell’aiutare un paziente con una visione limitata a vedere cosa sta succedendo. Naturalmente, gli sforzi dei familiari a intervenire se l’umore del paziente si sta aggravando possono anche causare alcuni dei conflitti più gravi osservati in famiglie di individui con disturbo bipolare di tipo I. Tuttavia, proprio come un parente amorevole avrebbe tentato di aiutare qualcuno che si era rotto una gamba nello svolgere faccende domestiche che richiedono movimento, il parente amorevole ha la stessa responsabilità di tentare di aiutare che è temporaneamente  paralizzato dalla mancanza di discernimento. Il problema, naturalmente, è che il paziente che si è rotto una gamba probabilmente sarà molto grato di questa assistenza, mentre il paziente ipomaniacale non lo è.

Il coinvolgimento può essere anche una parte più diretta degli interventi interpersonali  in cui vi impegnate con il paziente. In particolare è cosi quando è stata scelta l’area problematica del conflitto di ruolo.  In effetti, quando il focus del trattamento è un conflitto interpersonale di ruolo, spesso è estremamente utile coinvolgere l’altra parte in causa in una o più sedute del trattamento. Questo coinvolgimento di familiari , o altre persone significative, può semplicemente svolgersi per cercare di capire il conflitto dal punto di vista dell’altra parte e, quindi, essere solo una raccolta di informazioni cosi come sono. Oppure, questo coinvolgimento può comprendere qualcosa di più, come un breve intervento di terapia di coppia o di famiglia, in cui si tenta di analizzare la comunicazione fra le parti e si suggeriscono strategie per risolvere il conflitto che entrambe le parti in causa potrebbero utilizzare nelle loro interazioni al di fuori della terapia.
Tratto da "Curare il disturbo bipolare" di Ellen Frank - Alpes Editore

mercoledì 21 agosto 2013

IL LUTTO PER LA PERDITA DEL SE' SANO


Molti dei pazienti con disturbo bipolare tendono a dividere la propria vita in due fasi temporali: prima della loro diagnosi e dopo la diagnosi. Inoltre, questa suddivisione comporta che molti di questi pazienti si vedano quasi come due persone diverse: le persone che sono state prima di sviluppare il disturbo bipolare e le persone che sono da quel momento in poi. Possiamo parlare di un dolore per la “perdita del sé sano”, come lo definisce la psichiatra americana Ellen Frank, quasi una forma di lutto e di perdita definitiva comune fra gli individui con disturbo bipolare. Infatti “diventare ed essere bipolare” rimanda ad una situazione definitiva che è più simile a una morte che alla perdita di un lavoro o al divorzio.
Risulta quindi utile intervenire psicoterapeuticamente per elaborare e superare questo lutto. 

Come afferma la Psichiatra Ellen Frank “Molti individui con malattia maniaco-depressiva hanno grande difficoltà ad affrontare la loro malattia a causa della sua instabilità, della sua bipolarità, delle ramificazioni che la malattia stessa può avere sulla loro vita e sulla vita della loro famiglia. Questi pazienti sono spesso particolarmente frustrati dalle limitazioni che la malattia pone (o sembra porre) loro. Molte volte, gli individui con disturbo bipolare subiscono nel corso del tempo un deterioramento reale, o apparente, nelle abilità sociali. I rapporti con familiari, coniugi, amici e colleghi di lavoro spesso sono tesi, il comportamento maniacale può portare a rottura con i vecchi amici e anche con la famiglia. Come terapeuta IPSRT, il vostro compito diventa allora quello di aiutare il paziente a piangere per la perdita del sé sano: quel sé che avrebbe un migliore controllo dei suoi stati d’animo, che avrebbe fatto quella carriera che era stata progettata entrando all’università e che avrebbe relazioni più stabili con le altre persone importanti e con i familiari.
I pazienti con disturbo pilare spesso hanno bisogno di scendere a compromessi rispetto ai loro ideali per assicurarsi che i propri bisogni, come determinata dalla loro malattia, vengano soddisfatti. Per esempio, la donna con disturbo bipolare che stia per diventare madre può non essere in grado di fare tutto quello che sarebbe in grado di fare il suo ideale di madre, eppure riesce a prendersi cura di se stessa. Un cambiamento di vita come diventare genitori spesso influisce fortemente sul desiderio di negazione della malattia, anche in quei pazienti che hanno lavorato duramente in una precedente terapia su vari aspetti della gestione dei sintomi. Nel caso della nuova madre, il sé sano perduto sarebbe quello di una donna in grado di svegliarsi tre o quattro volte a notte per allattare il neonato senza che ciò metta a repentaglio la propria salute. Quando la paziente si rende conto che questo comporterebbe il rischio di un nuovo esordio della malattia, il vostro compito è quello di aiutarla a vedere che i concetti di “sana” e “ideale” possono essere ridefiniti in base al buon senso di prendersi cura di se stessa in modo che lei, a sua volta, sarà in grado di prendersi cura del neonato.”

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

giovedì 15 agosto 2013

LA FINE DELLE RELAZIONI DI UN BIPOLARE


Nella psicoterapia con pazienti bipolari è importante indagare le relazioni importanti della loro vita che sono terminate o che loro hanno interrotto di colpo. Infatti nelle fasi di irritabilità, di mania o di depressione di questa patologia il paziente può bruscamente interrompere una relazione importante senza nessun valido motivo oggettivo. Allo stesso tempo anche il partner del bipolare può porre fine alla relazione perchè spaventato e/o logoro dei comportamenti e sintomi del bipolare. 
Una psicoterapia dovrebbe essere orientata a comprendere le effettive cause della fine della relazione e ad un suo eventuale recupero se utile per il paziente. 

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

SINTOMI IN COMUNE FRA DISTURBO BIPOLARE E DISTURBO BORDELINE DI PERSONALITA'


  • Umore depresso
  • Umore irritabile
  • Un periodo distinto di umore persistentemente ed esageratamente elevato o espansivo
  • Scarsa stima di sé
  • Insonnia
  • Eccessivo coinvolgimento in attività piacevoli che hanno un alto potenziale per conseguenze dolorose (es; shopping incontrollato, indiscrezioni sessuali, o investimenti economici stolti)
  • Impulsività in almeno due aree potenzialmente dannose per sé stesso (es; spendere, sesso, abuso di sostanze, guida pericolosa, abbuffate di cibo)
  • Agitazione psicomotoria (osservabile da altri, non solamente sensazione soggettiva di irrequietezza)
  • Intensa rabbia inappropriata
  • Difficoltà nel controllo della rabbia (es; frequenti dimostrazioni di nervosismo, rabbia costante, scontri fisici ricorrenti)
  • Astenia
  • Mancanza di energia
  • Ideazione paranoica transitoria e collegata allo stress
  • Sentimenti di essere inutile
  • Sentimenti di perdita della speranza
  • Diminuita capacità di pensare o concentrarsi
  • Indecisione
  • Un ripetersi di relazioni interpersonali instabili e intense caratterizzate dall’alternanza tra estremi di idealizzazione e denigrazione
  • Ideazione suicida ricorrenti senza un piano specifico
  • Piano specifico per compiere il suicidio
  • Tentativo di suicidio

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta